Per la citta' futura di Gramsci nel trattato "Lettere
dal carcere", l'autore afferma che odia gli
indufferenti. La storia è l'arena dell'opera umana.
Il presente si fa eterno e cessa il futuro, tutto
diventa merce e il futuro stesso sparisce, non c'è
piu' spazio per una gistizia sociale .(continua...)
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