domenica 18 novembre 2012


I nostri sguardi annebbiati nel tempo,
i nostri sussurri trattenuti oltre le parole:
siamo ancora noi nel tempo che ci fece bambini.

Ora la nebbia cancella i nostri volti
ed è come materia impalpabile
la voce degli angeli che ripete antichi  ritornelli,

io resterò qui nell'attesa del tuo ritorno,
oltre i giorni, i secoli,
nel tempo che più misura non ha.
( in un giorno triste
18/11/2012)

3 commenti:

Danila Oppio ha detto...

Questa poesia è così bella che te la rubo e la pubblico su
http://gironzolandotralenuvole.blogspot.it/
che è l'altro blog creato da me e da me gestito, per il poeta Gavino Puggioni, e lì ci sono solo poesie, prosa e arte! Facci un giro anche tu! Ti ritroverai, poiché sotto l'etichetta AMICI, se digiti il tuo nome, vedrai alcune tue poesie!! Un abbraccio formato Paradiso
Danila

luigi bluoso ha detto...

Ciao, come sarebbe bello se i nostri giorni potessero sfuggire alla tristezza. Ma la sua capacità di inserirsi tra le pieghe della nostra vita è grande, a noi spetta solamente di credere che anche il più piccolo positivo moto dell'animo è segno di una Presenza infinitamente amorevole. Dai, scegli di uscire dalla nebbia, va alla ricerca del sole pur se le tue gambe sembrano non aver la forza di sostenerti anche solo per pochi passi. Affidati al silenzio e ascolta con tutta te stessa la Parola che salva. Vedi come perfino questi spazi ci aiutano a non sentirci soli. Un abbraccio. Luigi.

Stefyp. ha detto...

Bella poesia, piena di profondo sentimento, vibra d'emozioni. Ciao, Stefania